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La levata del grano di Sant’Angelo

La levata del grano di Sant'Angelo

Osserviamo insieme come procede la crescita del grano di Sant’Angelo: dopo i primi mesi di siccità, avrà fatto la levata?

Dopo la semina del grano, che abbiamo effettuato assieme lo scorso dicembre, è seguita una stagione di forte siccità che ha modificato, in parte, le tempistiche delle fasi del grano. La levata del grano di Sant’Angelo è avvenuta ma non come previsto, vediamo insieme un’analisi della situazione.

Le fasi del grano

Dopo la semina, il chicco di grano, assorbendo l’umidità del terreno, si trasforma facendo fuoriuscire le prime radici dando così il via alla germinazione. Dopo circa dieci giorni le prime foglioline fuoriescono dal terreno e, se le condizioni climatiche sono favorevoli, inzia la fase della nascita d’emergenza.

La crescita del grano prosegue nella fase di accestamento con lo svilupparsi dell’apparato radicale e la formazione dei culmi di accestimento che daranno poi i germogli. Con l’aumentare delle temperature i nodi basali si distanziano, il culmo si raddrizza e si allunga e la pianta aumenta in altezza. Col procedere della stagione, in maggio, la spiga, ormai già completamente formata, viene spinta attraverso la guaina dell’ultima foglia che comincia ad aprirsi. L’ultimo internodo della pianta si allunga ulteriormente e dapprima mostra appena la spiga dai bordi della lamina fogliare, poi la spinge fuori (spigatura).

Dopo pochi giorni si ha la fioritura che, da fine maggio, dura circa una decina di giorni cominciando dalle spighette centrali della spiga, segue quella delle spighette basali e poi quella delle spighette apicali. Avvenuta la fecondazione ha inizio, con l’ingrossamento dell’ovario, la formazione della cariosside. Si forma dapprima l’embrione e quindi segue l’accumulo delle sostanze di riserva, dopodiché la cariosside si ingrossa rapidamente fino a raggiungere il volume del granello maturo. Si ha poi una notevole perdita di acqua e quando la pianta è completamente gialla si ha la piena maturazione ed è possibile procedere con la raccolta.

Ed il nostro grano come si è sviluppato?

Dopo la semina tardiva, a causa dell’eccessiva piovosità e impraticabilità del terreno, sono seguiti 2-3 mesi di forte siccità. La carenza di acqua ha bloccato il grano nelle sue prime fasi di crescita ritardando così l’intero processo. Subito dopo le prime piogge, nella seconda metà di aprile, abbiamo potuto osservare la levata del grano di Sant’Angelo; solitamente, questa fase, si sviluppa in marzo quando le temperature cominciano ad aumentare e si portano su valori superiori ai 7-8 °C.

Lo scorso 8 maggio ci siamo ritrovati ai margini del campo di grano per verificare di persona lo stato di avanzamento della produzione. Prezioso è stato l’intervento di Sani che è stato fattore di Castelvari/Gabbiano nella metà del secolo scorso. Sani ha raccontato ai presenti sia le vecchie metodologie di coltivazione che le rese dei frumenti nella zona di Sant’Angelo. Si risciuva a raggiungere i 25-30 quintali per ettaro in collina e quasi il doppio nelle pianure. Dati molto migliori rispetto agli attuali grazie ad alcuni fondamentali fattori. In zona, in quel periodo, non erano presenti i cinghiali che stanno causando oggi gravi danni alle coltivazioni ma, molto più importante, il clima e la stagionalità era molto più favorevole alla produzione.

Nonostante la levata si avvenuta tardivamente, il grano presenta una buona crescita ed è già iniziata la fase di spigatura che però non risulta uniforme nell’appezzamento di terreno. Le infestanti sono presenti ma non così invasivamente e, al momento, non creano problemi alle piantine di grano.

Previsioni future

Sicuramente la crescita del grano ha risentito della siccità con una riduzione della produzione attesa; inoltre, anche la fase di raccolta, si prevede che sarà posticipata, rispetto ai piani canonici, molto probabilmente alla prima settimana di luglio.

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